[Diario di bordo] - Missione esplorativa personale "P. Fogg"

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Jokonnoh
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[Diario di bordo] - Missione esplorativa personale "P. Fogg"

Messaggioda Jokonnoh » mercoledì 2 gennaio 2019, 21:52

MISSIONE “P. FOGG” - registri riepilogativi

LOG 1

Giorno 23.12.3304 ore 14.29

Jokonnoh osservava il gruppetto di lavoratori intorno “La Divina Conda”, indaffarati e mischiati a droni operai intenti a scansionare ogni millimetro della nave in cerca di possibili criticità. Erano ormai due giorni che passavano al setaccio ogni modulo e paratia provando e riprovando i sistemi di manovra, i booster, calibrando i sensori su ogni possibile frequenza. Braccia incrociate e sguardo fisso sulla piccola folla formata da i migliori astro-tecnici che la DVC potesse permettersi, il comandante ripassava il piano di viaggio e faceva il check delle cose che avrebbe potuto stipare meglio nel cargo della nave. Anne, la socia, si avvicinò portando le mani sui fianchi interrompendo la meditazione. “Sei proprio sicuro?”
“Si” Laconica fu la risposta.
“Si? Il software non è ancora stato patchato a dovere, le modifiche di fortuna fatte da quei cagacodice che ci ha mandato @mamurra non mi piacciono per niente.”
Jokonnoh sorrise a quell’insulto riservato ai programmatori della DaVinci.
“E’ il meglio che potessimo avere, Anne, è… “stabile” e questo mi basta. Ho tempo libero e non ci sono particolari mansioni che devo svolgere per la corp. Non mi va di aspettare ancora”
“Stabile, eh? Immagina che bello quando ripenserai a questo momento mentre sperimenti un freeze dei sistemi in mezzo ad un Hyperjump” Anne si passò l’indice destro orizzontalmente sul collo facendo uno sguardo maligno. “E poi cazzo, è Natale! Non ti va di staccare un po’?”
“E’ quello che sto facendo… stacco”
“Bah… se muori mi piglio la Corvette.”
“E’ il tuo formidabile ottimismo che mi da la giusta spinta, e comunque, secondo i miei calcoli sarò fuori per pochi giorni, una decina al massimo”
“Saranno… 100 mila anni luce!”
“Circa 136 mila, se non devio troppo dalla Neutron HIghway”
“Voi ASE siete tutti matti…”
“Ricorda che c’è posto anche per te, passare la notte nel miglior hotel di Colonia, ammirare la maestosa famelicità di Sagittarius A, guardare la galassia da uno dei punti più estremi e lontani da casa mentre attraversiamo luoghi mai visti da anima viva… non ti solletica l’idea?”
“Tu dici quelle parole, io sento solo: passare la notte in quella fogna dimenticata da Dio di Colonia, cagarmi addossi davanti la più grossa singolarità della galassia sperando che i sistemi non freezino, raggiungere il buco del culo della Via Lattea e scoprire che fa schifo come se non addirittura peggio di questa merda di "bolla", questo mentre attraversiamo il nulla più nulla che c’è, roba che se non ti uccide un crash dei sistemi ti ammazzi dalla noia...”
Jokonnoh socchiuse gli occhi ridendo, immaginava già la risposta, ma gli piaceva sentirla condita alla maniera di Anne.
“Vieni con noi, Anne Moses, i dati che ci fornirà il viaggio incrementeranno le mie capacità cognitive...” interruppe Q-B-8. Montato su un piccolo chassis levitante era in grado di svolazzare con una certa dimestichezza intorno alla co-pilota. “...incrementeranno anche la tua” la faccina sorridente della IA non fece smuovere di un secondo la ragazza che anzi zittì bruscamente il nuovo arrivato.
“Sta zitto, piccolo mostro senz’anima! Jo… questa… cosa… faresti meglio a gettarla dentro Sagittarius!”
La faccina di Q-B-8 mutò in un’espressione di terrore.
“Tranquillo Cubotto, non ti farò nulla, Anne vuole solo spaventarti”
“Non sono spaventato, ovviamente. Simulo una possibile reazione attinente alla situazione. Secondo i miei calcoli la possibilità che tu ti disfaccia di me è lo 0.36%”
“Essere immondo… Jo… ti ho avvertito! Non stupirti se un giorno te lo ritroverai a sottrarti il respiro nel sonno”
“Non ho hardware per ottemperare a quella funzione”
“Va al diavolo!” Ann mostrò il medio alla IA e si allontanò di buon passo.
“Ricordati… La Corvette è mia!”
“Ti lasceremo delusa!” Il comandante scoppiò in una risata e si avvicinò al capo tecnici che nel frattempo aveva dismesso gli altri collaboratori. Questi si avvicinò a sua volta e disse: “Tutto in ordine, “La Divina Conda” non è mai stata così operativa”
I due si strinsero la mano e dopo qualche convenevole presero direzioni opposte.
“Dunque ore 2.35 pomeridiane… pronti a salpare?”
Q-B-8 visualizzò una faccina sorridente
“Andiamo a fare i check pre accensione e… cominciamo il viaggio”

FINE LOG 1
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Messaggioda Jokonnoh » mercoledì 16 gennaio 2019, 19:19

LOG 2

Giorno 23.12.3304 ore 21.03

Jokonnoh batteva nervosamente le dita sul bancone della reception dell’hotel, schiena leggermente curva e protesa verso l’addetto che mostrava una certa spocchia, comunque rigido quasi a mostrare l’intenzione di non lasciare la conversazione fin quando il tipo che aveva fatto chiamare con insistenza dalla IA receptionist, non avesse accolto le richieste che gli erano state negate in precedenza.
“Mi dispiace signore, ma non possiamo accordarle la stanza come le è stato detto dalla IA, la sua prenotazione è stata presa per domani”
“Ho effettuato io stesso la chiamata e chiesto la suite per la serata, ho parlato con i vostri operatori virtuali che mi hanno accordato la cosa”
“Signor.. ehm.. Jokonnoh. L’operatore virtuale è gestito da una intelligenza artificiale che tratta direttamente con i sui assistenti digitali personali, come per tutti. Loro hanno definito la data di prenotazione in automatico basandosi sulla data di partenza dalla “Bolla” quindi...”
“Quindi cosa? Sono partito oggi pomeriggio da Shinrarta!”
“Ecco, proprio così. I sistemi hanno calcolato i tempi medi di viaggio e hanno delineato che la data minima fosse domani.”
“Mi sta forse dicendo che un essere umano non è in grado di decidere quando prenotare una stanza?!”
“No signore, ma i sistemi sono ottimizzati per non far rimanere le nostre stanze vuote. E’ tutto automatizzato. Capisce che essendo partito oggi i software hanno preso per buono le medie di viaggio e si sono regolate di conseguenza. D'altronde anche il suo assistente digitale ha confermato”
Il tizio accennò un sorrisetto sotto i baffetti che non passò inosservato al comandante.
“Non credo di aver capito il suo nome”
“Barnes, signore”
“Ascolta Barnes, Conosci la DaVinci Corporation?”
“Si signore, la conosco”
“Bene Barnes, sono il capitano Jokonnoh, membro attivo della corporazione in missione ufficiale di esplorazione e raccolta dati nella Bolla di Colonia e tu stai mettendo a rischio tutta l’operazione e il piano di viaggio meticolosamente messo a punto dalla Corporazione perché due IA hanno scazzato una data? Ti rendi conto che stai creando un incidente?!”
“Signore… La DaVinci è un po’ lontana da qui. Non credo che avremo problemi in merito, ed inoltre non vedo che tipo di incidente si stia creando”
Il sorrisino faceva ancora capolino agli angoli della bocca del tipo; Jokonnoh si drizzò e mise le mani sui fianchi continuando.
“L’incidente che accadrà non appena avrò preso tutte le stanze dispari per i prossimi sei mesi e messe disposizione a titolo gratuito ai poveri di Colonia” Il comandante abbassò lo sguardo e digitò sull’olocomputer qualche comando. “Quanto mi costerà? Dieci? Venti milioni di crediti?”
“Almeno ottanta” Rispose l’omino che aveva smesso di sorridere per prendere un’espressione mista tra incredula e curiosa.
“E’ più o meno quanto mi renderà il viaggio fino a Sagittarius A, e conto di arrivare a Beagle Point e tornare in Bolla”
L’oloterminale dell’addetto al desk si illuminò rivelando l’arrivo di diverse prenotazioni a nome Jokonnoh che andavano a coprire i successivi mesi.
“Signore… questo è un albergo di lusso, sei stelle sulle guide intergalattiche, noi non possiamo ospitare… gente che non soddisfi requisiti minimi di decoro e…”
“...E immagino che i media ci andranno a nozze. Albergo a sei stelle nega l’ingresso ad ospiti in difficoltà di un benefattore. O in alternativa potreste accordar loro l’ingresso, anche se la consueta clientela alloggerebbe fianco a fianco con dei poveracci dai dubbi gusti in ambito di eleganza. Chissà se decideranno di prenotare qui o se sceglieranno altre sistemazioni in alberghi diversi.”
D’improvviso l’omino prese un’aria seria e preoccupata.
“Ehm… capitano Jokonnoh, credo che… potremmo trovare una soluzione al guaio combinato dalle IA. Potrei spostare gli occupanti della suite in una stanza alternativa anche se ciò richiederà un paio d’ore per la pulizia”
“Posso aspettare e fare un po’ di ulteriore esplorazione, ci sono delle anomalie interessanti in questo sistema”
“La Direzione può contare sulla cancellazione delle prenotazioni?”
“Ovviamente, al mio ritorno sistemeremo tutto”
Jokonnoh si allontanò velocemente dal desk mentre Q-B-8 che si era tenuto in disparte cominciò a parlargli.
“Non ho ben chiaro le dinamiche che ho osservato in questa conversazione, ma da quello che ho capito le persone povere possono essere usate come mezzo deterrente”
“Ehm… non è proprio così, ti spiegherò meglio come funziona la cosa quando saremo a bordo della “Divina Conda”. E’ il metodo @darkorizon, Cubotto. Indovina chi l’ha inventato?”

FINE LOG 2
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Messaggioda Jokonnoh » giovedì 17 gennaio 2019, 17:37

LOG 3

Giorno 24.12.3304 ore 20.08

“24 Dicembre 3304, ore 20.05, annoto sul diario di bordo l’arrivo preciso a Sagittarius A,
Sono ripartito stamattina da Colonia… due volte. Mio errore, devo confessarlo. Appena arrivato in una zona ricca di pulsar mi sono fatto incantare dai fasci di neutroni che, come getti d’acqua impazziti, zampillavano da quelle stelle morte. Mi sono messo a catalogare una cinquantina di corpi celesti di questo tipo in sistemi inesplorati e poi, preso dalla foga di inviare i dati alla DaVinci, sono tornato alla stazione Jacques e ho trasmesso i dati a chi di dovere. Mi sono reso conto di aver fatto una deviazione inutile e di aver perso un’ora abbondante in quanto, a parte l’essere dati “vergini”, non hanno aumentato la nostra conoscenza su quelle stelle. Sono quindi decollato nuovamente e ripartito verso il buco nero super massiccio al centro della nostra galassia. Stavolta bruciando tappe ma scansionando tutto ciò che trovavo lungo la strada, senza lasciare briciole per chi verrà dopo di me. E ora sono qua, al minimo della supercruise, sperando di non venire inghiottito e spaghettificato per qualche secolo. So che i sistemi di automatici della nave impediranno che eventuali miei errori risultino fatali, tuttavia anche da questa distanza di sicurezza l’effetto è impressionante. Questo coso sprigiona un’aura di reverenza, ti fa capire chiaramente che gli si deve tutto il rispetto possibile, che è pronto a mangiare ogni cosa lo circondi…”. “beh”, pensò il comandante “però alla fine è un enorme tritarifiuti galattico”.
Questa considerazione non fece neanche a tempo a sgusciare fuori dalle labbra di Jokonnoh che uno scossone gravitazionale fece tremare la nave come a punire il semplicistico paragone che era balenato nella sua mente.
“Ok, come non detto togliamoci di qui e riprendiamo il viaggio per Beagle” Q-B-8 sembrava essere d’accordo col comandante, aveva già finito di analizzare i dati distorti dei sensori e aveva capito che non ne avrebbe tirato fuori granché.
“Jokonnoh, questo buco nero inghiottirà tutta la galassia un giorno, è interessante vedere che gli organici ignorano un tale pericolo”
“Cubotto, ci penseranno i nostri discendenti, noi non abbiamo ne la tecnologia ne la conoscenza per poter fare qualcosa. Magari un giorno ci sara un sistema Colonia II in qualche altra galassia o avremo imparato qualche trucchetto nuovo per scampare ad un buco nero, chi lo sa.”
La “Divina Conda” girò il muso lentamente quasi a non voler mostrare le spalle al mostro divoratore, ed accelerò mettendo secondi luce di distanza su secondi luce e facendo tirare un paio di sospiri di sollievo al comandante.
“Ok, rotta tracciata per il prossimo sistema, stella di classe “A”, giusto Cubotto?”
“Affermativo”
“Hyperdrive attivato, mettiamoci in traiettoria”
Il Fame Shift Drive cominciò a caricarsi scaldando leggermente la nave; il suono prodotto e il conto alla rovescia che preannunciava il salto fecero non poco piacere a Jokonnoh. Dopotutto era ben contento di allontanarsi da lì.

FINE LOG 3
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Messaggioda Jokonnoh » venerdì 18 gennaio 2019, 18:11

LOG 4

Giorno 25.12.3304 ore 11.47

“Cubotto, la microfrattura dovrebbe essere ad un paio di metri alla tua sinistra” Jokonnoh cercava di mantenere la telecamera montata sul drone di ricognizione puntata su quella che pareva essere l’ennesima magagna riscontrata dai sensori di integrità.
“Trovata… analisi in corso… microfrattura rientrante nella soglia di tolleranza. Anche questa non da preoccupazioni, fermo restando un prosieguo del viaggio senza intoppi”
“Dovrebbe essere l'ultima, giusto?”
“Si, i sensori non rilevano altre anomalie nello scafo”
“Allora rientra, cominciamo a rimettere a posto i moduli interni”
Non c’era bisogno di essere all'esterno della nave con Q-B-8 per essere sicuri che in quel preciso istante sul monitor della IA ci fosse una faccina sorridente; in ricognizione da ormai quasi un’ora aveva setacciato ogni possibile punto debole dello scafo a seguito del brusco drop di emergenza di un paio di ore prima.
“Diario di bordo, supplemento. L’idea di scansionare dei buchi neri potevo risparmiarmela. Due drop di emergenza in un giorno nella zona di sicurezza di due singolarità. La prima volta sono stato incauto mettendomi a smanettare con l’FSS col muso rivolto verso il buco nero, tuttavia la velocità era talmente bassa che la nave non ha subito danni. La seconda volta… beh… mi toccherà segnalare il posto perché appena arrivati nel sistema, il controllo di guida automatico ha bloccato il frame shift facendomi bruscamente precipitare nello spazio normale; evidentemente la zona di esclusione è pericolosamente vicina al punto di arrivo nel sistema. La nave ha riportato lievi danni allo scafo che ho appena finito di controllare con l’aiuto di Cubotto. Ho ritenuto non ci fosse la necessità di procedere alla riparazione, non vale la pena neanche sintetizzare i limpet. Anche gli altri moduli hanno accusato il colpo, nulla di preoccupante, solo due tre punti percentuali di integrità causati dal violento shock dovuti all'arresto improvviso, ma in questo caso ho intenzione di rimettere in sesto tutto ciò che è possibile con gli AFMU, approfittando del fatto che il frame shift ha bisogno di una messa a punto dopo i continui sovraccarichi neutronici che ho usato per accorciare il viaggio.”
Q-B-8 entrò nella plancia e si rivolse al comandante.
“Procedo a spegnere i thrusters?”
“Si Cubotto, attiva l’AFMU due e ripariamo gli altri, poi dirottiamone l’energia all'uno, continuiamo ad usare quello per riparare il resto. Se tutto va bene dovremmo essere online ed operativi nel giro di 40 minuti”
Jokonnoh si passò la mano tra i capelli poi strizzò leggermente gli occhi come a focalizzare un pensiero, fece un lieve sbuffo ed un sorriso ed aggiunse:
“Che sciocco... Riaprire il diario di bordo. Stavo quasi per dimenticare: buon Natale a me e a Cubotto”

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Messaggioda Jokonnoh » lunedì 21 gennaio 2019, 13:01

LOG 5

Giorno 27.12.3304 ore 15.25

“La Divina Conda” fluttuava nello spazio vuoto e freddo del sistema, con la cabina di pilotaggio rivolta verso la stella Beagle ed alcuni dei suoi pianeti, angolata in modo da far intravedere la galassia stagliarsi alle loro spalle, disegnando, così, un disco sporco di luce e polveri cosmiche che facevano da splendida cornice all'insieme. Jokonnoh osservava seduto sul ponte di osservazione, con lo schienale leggermente reclinato all'indietro e le braccia incrociate dietro la testa. Ogni tanto chiudeva gli occhi, allungava la mano sul tavolinetto alla sua destra stringendola attorno al bicchiere di rum bicentenario che aveva portato con se’ dalla partenza, portandoselo alla bocca e sorseggiando appena il necessario per assaporarne il gusto. In sottofondo "L'aria sulla quarta corda" di Bach, forse un po’ scontata, ma in quel momento la scelta musicale disponibile in memoria era limitata al “classico” e allo “heavy duty metal” genere per il quale il comandante aveva un debole ma che poco si addiceva alla circostanza.
In soli quattro giorni aveva raggiunto quello che veniva ufficialmente considerato il punto più remoto dalla Terra, un luogo che in passato era stato toccato solo attraverso mesi di esplorazioni e sacrifici, a volte pagati col sangue degli stessi esploratori. Non c’era nulla di preciso a cui Jokonnoh stesse pensando, solo un nugolo di idee, immagini, ricordi che si mischiavano e rincorrevano nella sua testa, lasciando l’uno il posto all'altro. C’erano ancora molte cose da fare, dati da catalogare, sistemi da visitare, un intero viaggio di ritorno da effettuare, ma erano cose a cui avrebbe pensato più tardi. Ora nulla aveva più importanza che stare lì a guardare quello spettacolo, rilassarsi e farsi scivolare tutto addosso. La "Sonata al chiaro di Luna" di Beethoven lentamente si sostituì alla precedente opera rendendo Jokonnoh forse un po’ più malinconico, ma non interrompendo quell'atmosfera quasi meditativa in cui si era immerso.
In lontananza, aguzzando la vista, forse si sarebbero potuto scorgere le scie di qualche nave che ripartiva dal nav beacon, nulla che però potesse valere il riprendere il contatto con la realtà. Il comandante aveva già deciso che avrebbe “perso tempo” su quella poltrona ancora per molto, e andava bene così.


FINE LOG 5
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Messaggioda Jokonnoh » venerdì 25 gennaio 2019, 12:18

LOG 6

Giorno 31.12.3304 ore 00.13

Era da poco passata la mezzanotte a Lu Terminal, e il cambio del turno “notturno” era operativo già da un po’. “La Divina Conda” mostrava chiaramente i segni delle migliaia di anni luce che si erano violentemente scontrati con lo scafo della nave; centimetro dopo centimetro avevano strappato pezzetti di vernice, disegnato microsolchi lunghissimi perpendicolarmente ad essa, eppure Jokonnoh guardava tali imperfezioni come se fossero la cosa più bella del mondo, e per un qualsiasi esploratore, in effetti, lo sarebbero state.
“Già sei di ritorno?” Interruppe Anne che aveva deciso di incontrare il comandante e rimandare il sonno per qualche minuto.
“Cos'è? Hai finito le razioni di cibo sintetizzato? O hai capito che andare o Beagle è una cretinata?”
“In realtà ci sono già stato.”
“Che? Stai scherzando?! Sei partito una settimana fa!”
“Non ci credi? Vorrà dire che la tua quota di utili che ammonta a circa 39 milioni la terrò per me”
“Trentanove mil… Che cazzo dici?! Mi prendi per il culo vero?”
Anne fece un sorrisetto sarcastico, era evidente che non credeva ad una parola del comandante. Questi fece un gesto sull’oloterminale da polso che richiamò una schermata sospesa nell'aria in cui si evincevano cifre da capogiro pronte ad essere versate nelle casse della società.
“Cazzo. Lo hai fatto davvero!” Gli occhi erano sgranati ed increduli, ma in breve l’espressione trasecolata le sparì dal volto.
“Tu sei matto. Un matto che guadagna centinaia di milioni, ma matto.”
“Lo so, ah mi servirà una mano per i calcoli e per catalogare le scoperte. Devo fare un rapporto alla DaVinci. Ci sono molti sistemi interessanti che vanno accuratamente studiati.”
“No aspetta, catalogare i pianeti?”
“E le lune, le cinture di asteroidi...”
“Sono un pilota, non una esploratrice. Mettimi una Railgun in mano ma non mettermi a fare schemi e schemini, non ci capisco nulla. Il ramo esplorativo è roba tua, io sparo. Rammenti gli accordi?”
“Come vuoi… farò da me. Questo ritarderà l’incasso delle somme di un paio di settimane, credo, ma non penso che per te sia un problema giusto?”
Anne alzò lo sguardo accennando un sorriso per poi schioccare la lingua dopo aver lanciato uno sbuffo.
“Ok, Cominciamo domattina, porterò molto caffè”
“E’ l’ultimo dell’anno, Anne. Pensavo di cominciare fra un paio di giorni”
“Prima cominciamo prima finiamo. Almeno mezza giornata la possiamo utilizzare. Ci vediamo alle 9.30, in ufficio.”
Q-B-8 si avvicinò con fare festoso.
“Che bello Anne. Ti aiuterò io se hai problemi.”
Lei si girò di scatto prendendo un’espressione seria.
“Hum… vedo che sei ancora intero. Beh preferisco fare da me e impiegarci un mese, piuttosto.”
Q-B-8 elaborò una faccina triste.
“Bah. Buonanotte rompipalle”
La socia si allontanò prendendo la direzione degli ascensori mentre Jokonnoh si voltò verso i tecnici.
“Ok ragazzi. Vi lascio la mia bambina. Rimettetela a nuovo.”
Il capo tecnico prese la parola.
“Vuole anche il ripristino della livrea? Molti esploratori tengono le navi nello stato in cui si trova al ritorno da lunghi viaggi, per ricordo”
“Ovvio che si, non sono così sentimentale. La voglio come appena uscita dal cantiere.”
Jokonnoh salutò il gruppo che già aveva messo mani su altre sue navi, confidando che sarebbe stato fatto un lavoro eccelso e si diresse verso il suo alloggio seguito da Q-B-8. L’indomani avrebbe passato l’ultima notte del 3304 in giro a far baldoria con la DaVinci, ma questa notte avrebbe dormito finalmente a casa.

LOG TERMINATI
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