La riunione straordinaria con il CdA era appena terminata e con passo svelto mi dirigevo velocemente agli hangar principali in cui avevo lasciato il mio Asp.
Il tragitto era sempre il solito degli ultimi 3 anni a questa parte e ormai lo percorrevo senza pensarci, anche perché il mio pensiero era completamente rivolto a quanto appena deciso nell’ultima riunione.
Avevo cercato di dissuadere il CdA di acconsentire il passaggio di ulteriori fondi alla DVSEO e per un momento c’ero anche quasi riuscito, ma i miei colleghi oltre a esser persuasivi , hanno dimostrato negli anni di ottenere qualsiasi cosa voglia il CdA e per questo motivo anche le richieste più improbabili venivano accolte.
Ormai siamo diventati una potenza sia militare che economica e negli ultimi mesi anche gli occhi della Federazione e dell’Impero si sono spostati su di noi oltre che sui Nagii, sui Marquis e gli Hussar. Ma come è ben noto, più si diventa famosi ,oltre ai guadagni, aumentano anche i nemici.
Sull’ultimo ascensore che portava all’hangar eravamo rimasti in 3: una segretaria di non so quale ufficio e un avvocato della Morse visibilmente frustrato perché sicuramente rientrato nel gruppo di persone che @
Asamith aveva cacciato fuori della sala.
Entrambi uscirono al livello superiore al mio, dedicato alle Orca e Dolphin di trasporti pubblici messo in piedi nell’ultimo anno e mezzo, ma nessuno di quel piano entrò in cabina con me. Le porte si richiusero e l’ascensore prosegui verso la sua ultima tappa: l’hangar DVC.
Il silenzio della cabina mi ripiombò nuovamente nei miei pensieri, ma l’effetto durò poco perché non appena le porte dell’ascensore si riaprirono davanti a me si palesarono 3 uomini dall’aspetto poco raccomandabile e non avevano per niente l’aria di gente che dovesse prendere l’ascensore…anzi, stavano aspettando qualcuno.
E quel qualcuno ero proprio io.
L’uomo di mezzo prese subito parola:
“James…James…James…che coincidenza!” disse sorridendo e allargando le braccia.
Il tizio era alto, corporatura atletica, capelli biondi e con un ciuffo che cadeva tutto sul suo lato sinistro; l’abbigliamento era al quanto unico con quel colore, ma manteneva una certa eleganza, al contrario degli altri 2 tizi al suo fianco che erano grossi il doppio e vestiti in ben altro modo.
“Non ti dispiace vero se ci scambiamo due parole?” indicando verso la sua sinistra.
Sapevo che prima o poi sarebbero venuti a trovarmi, ma credevo d’avere dalla mia parte ancora un po’ di tempo, ma evidentemente non era così.
“D’accordo, non mi sembra d’avere molte alternative” gli risposi osservando i 2 tizi al suo fianco e sfoggiando un sorriso ironico.
Ci dirigemmo nella vicina sala d’attesa che dava sugli hangar, e ovviamente all’interno non c’era nessuno.
Uno dei due tizi chiuse la porta e si piantò davanti ad essa, mentre l’altro mi si affianco e con una manata sulla spalla mi fece sedere su una sedia quasi in centro della sala.
“Abbiamo saputo che sono stati confermati ulteriori fondi alla DVSEO” sentenziò immediatamente il biondino.
“Ci ho provato a convincere il consiglio ma…”“…ma non sei stato abbastanza persuasivo a quanto pare.” mi interruppe.
Sospirai.
“Lo sapete bene che non ho più la stessa influenza di qualche anno fa” gli replicai.
“Sei il Vice Ammiraglio di una delle corporazioni più grosse della galassia e mi vieni a dire che non hai influenza!?”
“Al contrario di quanto crediate le decisioni vengono votate e….” non feci in tempo a concludere la frase che mi arrivò un pugno così forte sul fianco destro che rimasi per qualche secondo senza fiato.
“Bla bla bla…lo sai benissimo che i patti non erano questi.
Vedi di darti da fare…corrompi qualche altro membro del consiglio, inventati qualcosa…non mi interessa, ma fallo alla svelta!”
“*Coff*
….non sapete…*coff*
a cosa andate incontro…” Il biondino diede un segnale al secondo tizio che stava alla porta che si avvicinò anche lui pronto a darmi il ben servito, ma questa volta parai il suo colpo, peccato che quello di prima mi ricolpì nuovamente sul fianco incrinandomi una costola. Il dolore mi piegò in due e a quel punto fui alla completa mercé dei due scagnozzi che al quinto colpo mi fecero perdere i sensi colpendomi alla testa dietro all’orecchio.
“Ehi coglioni! Cosa vi avevo detto prima?! Non in testa , che poi si vede!.
Forza lasciatelo lì e andiamo….tempo 10 minuti e si riprende da solo”.
I tre tizi lasciarono la sala d’attesa facendo perdere immediatamente le loro tracce.
“Forza forza si è già ripreso, andiamo Capitano…il tempo è Denaro!!”
Una voce stridula di un vecchietto furono le prime parole che compresi dopo aver ripreso i sensi.
Cercando di riprendere la vista un po’ annebbiata, vedevo davanti a me questo piccolo vecchietto alto quanto me da seduto, che mi puntava un bastone.
“Ammiraglio Sawyer, ma che cosa l'è successo?
Forza, lasci che le dia una mano a rialzarsi”Il Capitano @
Piv si trovava dietro di me e prendendomi da sotto le braccia mi rialzò in piedi.
“Grazie Piv, ma sto bene ora...in questo periodo non sono in forma e sto passando un virus che mi ha un po’ debilitato.”“Capisco…ma come c’è finito in questa sala?” “Mi serviva un posto per sedermi e riposarmi due secondi perché mi girava la testa, ma ora sono in grado di proseguire da solo Capitano.”
“Ma è sicuro Ammiraglio o vuole che chiami qualcuno?” disse @
Piv mentre il vecchietto lo strattonava per una manica della tuta
“Dai, dai....Capitano non ha sentito che sta bene?! Sono 5 minuti che siamo qui, e se i miei conti non sono sbagliati con questo ritardo abbiamo già perso ben 2.457 crediti!!”
Mi allontanai dalla sala approfittando della discussione tra Piv e l’odioso vecchietto tirchio, dirigendomi verso il mio Asp che stava a pochi passi.
Guardai un po’ in giro se i 3 tizi di prima fossero ancora nei paraggi, ma non vidi nessuno.
Una volta a bordo impostai subito la rotta per Holvandalla : avevo bisogno di un dottore immediatamente e poi di un miracolo per uscire dal casino in cui ero finito.
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